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LABORATORIO NODI

Durante l’evento di presentazione del primo numero della rivista indipendente Tafferuglio dedicata a Porto di Mare, hercole propone un workshop dedicato ai Nodi.


Il laboratorio desidera perlustrare il concetto di nodo e più in generale di legame attraverso cinque laboratori pratici.








GIOVEDÌ 17 APRILE  dalle 18  
al C.I.Q. Via Fabio Massimo, 19,




I NOSTRI LABORATORI:



00 - I NODI FONDAMENTALI
01 - LEGARSI
02 - LA CORDA MODULARE
03 - NODO IN GOLA
04 - TIRO ALLA FINE









00 - I NODI FONDAMENTALI


Il nodo fisico: introduzione al nodo di corde. Il nodo che collega se stesso, due corde, una corda a uno o più oggetti. Nodi di bloccaggio o scorsoio. Le maniglie del nodo, ossia uno o più punti attraverso i quali fare leva per sciogliere il nodo.

I nodi nautici fondamentali:
Gassa d’amante / Nodo Savoia / Nodo parlato / Mezzo collo / Nodo piano

Imparare i nodi fondamentali.
Imparare a scioglierli.


Sperimentare l’aspetto fisico del creare e sciogliere nodi singolarmente, in coppia e in gruppo stabilendo determinati scopi e azioni condivise.
Sperimentare la memoria corporea, l’apprendimento fisico (non intellettuale) attraverso l’esercizio, nel percorso delle mani.





01 - LEGARSI  



Annodare se stessi, annodarsi a qualcosa o a qualcuno.
Il nodo come costrizione e come legame.
Con che nodo annodarsi.
Quanto stretto e forte può o deve essere il nodo.
Come stiamo legati assieme, come ci possiamo muovere, come ci limitiamo.
Il nodo che avvicina, il nodo che allontana: tenere tesa una corda per sentire un legame a distanza.
Non lasciare che la corda stritoli, dirotti l’altro o si afflosci.
Non fare da ostacolo ad altri con il proprio legame.





OBIETTIVI

|Affidarsi a chi ci annoda o percepire ciò che si sente nel tentativo di farlo.
|Sperimentare fisicamente sul proprio corpo cosa significa essere bloccati in uno o più movimenti.
|Trovare un nuovo equilibrio e sviluppare nuove strategie per fare ciò che si faceva precedentemente.
|Sentirsi legati ad altri, percepire la vicinanza obbligata e quello che comporta, l’ascolto del proprio corpo e di quello dell’altro.
|Sperimentare il movimento coordinato e la discrepanza delle intenzioni, dei desideri e delle necessità.
|Riflettere su a chi o a cosa vuoi o non vuoi legarti.
Stare per un determinato tempo in una situazione imprevista.
|Lasciare che questa esperienza possa dare elementi di lettura interessanti per la vita quotidiana.
|Sperimentare la tensione vicino/lontano e i gradi di libertà attraverso l’esperienza della corda tesa.
|Negoziare la traiettoria.
|Riflettere sui propri legami e su quelli degli altri.




Ciascuno può scegliere di sperimentare uno o più esercizi, da solo, in coppia o in gruppo.
Selezionata la cartolina corrispondente all’esercizio desiderato si rivolge all’esperto di nodi per eseguirlo nel minutaggio indicato.



PROPOSTE LEGARSI:



Legarsi 01 / 2 persone  (30’)

Legarsi gli avambracci.




Legarsi 02 / 2 persone (15’)

Legarsi i polsi e mantenere la corda tesa.




Legarsi 03 / 4 o più persone (60’)

Legarsi il bacino in cerchio.


Legarsi 04 / 1 persona (60’)

Legarsi le mani.




Legarsi 05 / 2 persone (30’)

Legarsi le gambe.




Legarsi 06 / 4 o più persone (30’)

Legarsi con una o più corde.




Legarsi 07 / 1 persona (15’)

Legarsi tutto il corpo.










02 - NODI IN GOLA



Le parole come nodi simbolici che esprimono l’unione di forma e significato. Il significato come patrimonio comune. La non comprensione come territorio di esplorazione.


Esercitazione di gruppo da eseguire in poligono irregolare di forma esosa (ricorda un cerchio ma non lo è). Chi comincia sussurra una frase semplice alla persona che ha accanto. Questa dovrà rielaborarla mantenendo lo stesso significato e sussurarla alla persona successiva. E così via fino ad arrivare all’ultima persona del gruppo. Alla fine il primo e l’ultimo rivelano le rispettive frasi.

Esempio: C’è un libro sul tavolo → Sopra un supporto rigido con quattro gambe ci sono delle pagine scritte → Sullo sgabello ci sono delle lettere →















03 - LA CORDA MODULARE


La corda come linea e come modulo. Percepire il nostro ambiente come vuoto e ripopolarlo di unità semplici e articolazioni complesse. Imparare a respirare, mettere dentro e tirare fuori, montare e smontare mentalmente ciò che c’è e ciò che non c’è.

Laboratorio da eseguire in autonomia per la realizzazione di oggetti di uso quotidiano utilizzando colla e la corda modulare (1m di lunghezza x 1cm di diametro).

Qui puoi scaricare le istruzioni di montaggio di due prototipi di oggetti: la cordaglietta (tovaglietta di corda) e la ciordola (ciotola di corda).

A partire da questo spunto puoi creare anche altre istruzioni per riprodurre con la corda modulare altri oggetti della casa.

Puoi anche realizzare immagini suggestive che rappresentino questo esperimento condotto fino al suo limite estremo, immagini per farci visualizzare un intero spazio domestico ricondotto a assemblaggi e montagne di corde di diversa lunghezza.




OBIETTIVI


|Sperimentare attivamente un tipo di costruzione modulare e minimalista.
|Percepire la corda come un pilastro della nostra evoluzione.
|Provare affetto per strumenti che sono compagni di vita dell’umanità.
|Provocare una riflessione riguardo all’eccedenza di materiali e di produzione.
|Perlustrare con l’immaginario la riduzione del bisogno di nuovi oggetti e il contenimento del proprio impatto sul pianeta.
|Mettere in discussione il progresso come innovazione (è necessario inventare sempre oggetti e materiali nuovi?)
|Mettere in discussione la costante creazione di nuovi bisogni.
|Ricordare la relazione tra adattamento e inventiva.
|Riportarci all’infinito potenziale degli oggetti semplici (la linea).









Se vuoi condividere le tue istruzioni, le tue immagini o le tue riflessioni
con gli altri hercolanti scrivici a info@hercole.net.








04 - TIRO ALLA FINE




La corda come la ricerca del funambolo. Concentrare l’equilibrio nella forma che bilancia ciò che guida e ciò che segue. Fuggire la gara, evadere l’ovvio per percorrere l’aria.

Il tiro alla fune è uno sport di origine contadina che vede contrapposte due squadre, le quali si sfidano in una gara di forza.
Il tiro alla fune, generalmente concepito come due fazioni che gareggiano tirando con più forza possibile la squadra avversaria dalla propria parte ci ha fatto riflettere sulla nostra frase del manifesto “Esprimere la realtà per coppie di opposti
esclude la complessità”.
Per questa attività hercole propone un tiro alla fune che ha come finalità quello di tirare per mantenere in equilibrio un oggetto al centro, e non farlo cadere.
Quattro squadre si dispongono all’estremità di due corde incrociate. Al centro delle corde (dove si forma la X) verrà posizionato una superficie piana con sopra di essa un calice di acqua. L’obiettivo del gioco sarà quello di tirare la corda, sentendo la forza degli altri partecipanti, senza obbedire ne comandare, mantenendo in equilibrio il calice.






























hercole ETS
Associazione Culturale
C.F.   13443150969
Via Savona 97, 20144,Milano